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spettacolo di strada con trampoli,
percussioni, fisarmonica, chitarra, quitarrone, flauto,
sassofono, violino, tromba testi
originali e brevi citazioni da Walt
Whitman, T.S. Eliot, R.M. Rilke, G. Gibran con Monika Bulaj, Gloria Cornolti, Marco De Michele, Stefano Locatelli, Andrea Molinari, Stas Mazurkiewicz, Daniela Remondini, Alessandro Vitali Scenario
e regia: Monika Bulaj
Movimenti
di scena: Eugenio de Mello Arrangiamento
Musicale: Osvaldo Arioldi Schwartz Lo spettacolo è attualmente fuori produzione
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"Il
crepuscolo è la frattura tra i mondi" scriveva Castaneda. E’ una linea
d’ombra, una realtà rarefatta che affina la sensibilità percettiva e si
confonde con le immagini indistinte del sogno. Come il dormiveglia ci consente
ancora un po' di scegliere, ma già si prende possesso di noi. Da qui l’ispirazione per questo spettacolo: la realtà e il sogno, le passioni e il distacco, il ripetersi monotono, oscuro dei gesti e l’irreale, animalesca metamorfosi del corpo... sono queste le opposizioni che l’attraversano e lo ritmano. Ogni
melodia invoca il suo sogno, la sua storia. L’innocente, festosa gioia dei
personaggi, che paiono uscire dai racconti di Ivo Andric, Issac Bashevis Singer
o Bela Osztojkan, immersi nei ritmi balcanici, si trasforma in assurdi giochi di
potere. Il tango, triste pensiero che si balla nella grottesca meccanicità dei
burattini. Le
storie personali, con la loro quasi intima, singolare poeticità, si scontrano
violentemente con le convenzioni sociali. Tutto
può esser messo in dubbio, mostrare il rovescio della medaglia. Le storie,
grottesche o trasgressive, liriche o delicate, appena accennate, s’intrecciano,
s’interrompono seguendo l’oscura logica imposta dalla musica e dai ritmi
della piccola orchestra. Alla fine rimarrà pur sempre qualcosa di puro e prezioso, nonostante le maschere che ci si mette a vicenda, e le regole inventate per imprigionare o per essere infrante. E’ un altro sogno?
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